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31 gen 2018 | Tempo di lettura estimato: 14 minuti |
Indipendentismo in Europa

Principali Movimenti Indipendentisti in Europa

Principali Movimenti Indipendentisti in Europa

Il caso della Catalogna non è un caso isolato in Europa

Tutti i Paesi europei stanno seguendo la questione catalana dal referendum del 1 ottobre. Sono osservatori attenti ma passivi. Affermano che sia un problema interno della Spagna e dimostrano l'appoggio al governo di Madrid.

Se si analizzano i fenomeni indipendentisti nei distinti Paesi europei è facile capire la mancanza di entusiasmo per una eventuale separazione tra Spagna e Catalogna. L'Europa preferisce dire no alla regione catalana per paura dell'effetto contagio.

In questo articolo il team di Ok Appartamenti Barcellona dà un'occhiata alle regioni che sognano di avere più autonomia o l'indipendenza proprio come la Catalogna. Successivamente analizzeremo i casi di Scozia, Fiandre, Nord Italia, Corsica e Paesi Baschi.

L'indipendentismo diventa pian piano sempre più comune in Europa. Dopo del referendum in Catalogna, il Nord Italia ha organizzato un referendum sull'autonomia del Veneto e della Lombardia. Recentemente, gli abitanti della Corsica hanno votato in maniera maggioritaria la coalizione nazionalista chiamata  "Pè a Corsica" che difende l'idea di un'autonomia più forte nell'isola.

Diamo un'occhiata a queste regioni europee per capire le distinte origini ed evoluzioni dei diversi movimenti indipendentisti.  

Il separatismo in Europa
I movimenti separatisti in Europa
Scozia

In Scozia, l'8% della popolazione del Regno Unito, l'8% del PIB del Regno Unito, il 44,7% della popolazione desidera l'indipendenza della regione (referendum 2014).

La Scozia ha una forte identità e la sua lingua (gaelico scozzese) è ufficiale dal 2005 anche se viene parlato solo dall'1% degli scozzesi. A parte la lingua, questo territorio ha una cultura della quale è molto orgoglioso. La quarta nazione che costituisce la Gran Bretagna ha all'incirca 5,3 milioni di abitanti.

Una regione che fu indipendente per molto tempo

Per molto tempo, la Scozia ebbe un alto grado di indipendenza. Senza dubbio, questo terminò quando la nazione si unì all'Inghilterra con l'Atto di Unione firmata il 1 maggio 1707 e che fece nascere la Gran Bretagna. I due parlamenti separati si dissolverono per creare un nuovo parlamento: quello della Gran Bretagna.

Ma già nell'anno 1853, ci furono richieste per il recupero del parlamento scozzese. Fino all'anno 1998 non riuscirono a realizzare il loro sogno di creare un nuovo parlamento scozzese.

Il Partito Nazionale Scozzesce (SNP) fu creato nel 1934 e divenne famoso nelle elezioni del 2007 e per aver formato il primo governo indipendentista nella regione.

La delusione del referendum nel 2014

Il Primo Ministro della Bretagna e il Primo Ministro di Scozia, Alex Salmond, firmarano l'Accordo di Edimburgo il 15 ottobre 2012 pepermettendo un referendum nel 2014.

Ci fu però un risultato imprevisto: vinse il voto del ‘NO’ (55,3%). Nicola Sturgeon (SNP) assunse la leadership della regione e promise di continuare a lottare per l'indipendenza.

La situazione è complicata ora che i britannici abbandoneranno l'Unione Europea (UE). Il 62% degli scozzesi votarono contor la Brexit e desiderano rimanere nella UE. Secondo Nicola Sturgeon, è un'ulteriore ragione per indire un nuovo referendum sulla indipendenza della Scozia nel 2018.

Per avere più informazioni, consulta questo articolo:

Fiandre

Alcune cifre delle Fiandre: 57% della popolazione belga, 57% del PIB del Belgio, 30,2% voti al partito indipendentista (settembre 2017).

Carles Puigdemont non scelse di rifugiarsi in Belgio per casualità. Anche il Belgio ha una regione con un forte movimento indipendentista che ha dato il benvenuto al leader catalano.

Un nuovo paese con domande sull'unità

Nell'anno 1830 nacque il Belgio e le difficoltà iniziarono presto a sorgere tra i diversi gruppi linguistici del piccolo paese: i fiamminghi si sentirono ignorati.

Nel contesto politico belga iniziarono a comparire organizzazioni che pretendevano creare uno stato fiammingo indipendente: il Verdinaso (1931) e il Vlaams National Verbond (1933).

L'autonomia della Fiandre aumentò progressivamente mentre i partiti indipendentisti vincevano sempre più risultati elettoriali. Si creò un Parlamento Fiammingo nel 1980.

Nel 2010, il partito sovranista fiammingo (N-VA) ebbe grandi risultati nelle elezioni federali e questo causò una crisi politica senza precedenti. Non si potè formare un governo per mancanza di accordi. Alcuni partiti dovettero infine creare un'alleanza con il partito separatista fiammingo, il quale però obbligò il Belgio a stare 541 giorni senza un governo.

Il conflitto catalano divide il Belgio

Ad oggi, il partito indipendentista fiammingo (N-VA) sta governando il Paese con altri due partiti fiamminghi (CD & V e Open VLD) e un partito francofono (MR). Questo fatto ha tranquillizzato gli animi sull'argomento indipendenza, ma il partito N-VA non perde l'opportunità di aprire il dibattito e creare tensione nel governo appena possibile.

Il conflitto catalano fu un'opportunità ottima per il partito indipendentista che non tardò a schierarsi a favore dei catalani. Il Segretario dello Stato di Asilo (N-VA) ha invitato gli indipendentisti catalani a rifugiarsi in Belgio e ha espresso la sua indignazione su come sono stati trattati i catalani. 

Infine, il Governo del Belgio (al quale partecipa il N-VA) dichiarò ufficialmente il suo appoggio al Governo di Madrid di Mariano Rajoy. Il governo belga non riconosce il referendum ne i risultati del 1 ottobre.

Per avere più informazioni, consulta il seguente articolo:

Il Nord d'Italia

Il Nord d'Italia in cifre: 25% della popolazione italiana, 30% del PIL italiano, 90% della popolazione ha votato a fare dell'autonomia nello scorso referendum (ottobre 2017).

Come il Belgio, l'Italia è un "nuovo" Paese con movimenti indipendentisti. La maggioranza di questi movimenti sono concentrati nel Nord d'Italia, specialmente in Veneto e Lombardia con una popolazione totale di 15 milioni di persone.

La regione più ricca d'Italia

Nel 1861 nasce il Regno d'Italia. Il Veneto però si unì al nuovo stato solo nel 1866 dopo un referendom. Il Nord d'Italia ricevette una forte immigrazione che proveniva dal Sud del Paese dovuto all'offerta di lavoro nel settore industriale. I diversi movimenti nazionalisti del nord si raggrupparono nel 1989 per formarne uno unico: la Lega Nord.

Nuovi problemi per il partito secessionista 

Dopo vari problemi interni, il partito indipendentista fu obbligato a fare un dietro front sulle sue ideologie, per riuscire a recuperare l'elettorato. La Lega Nord smise di parlare di indipendenza, per iniziare a parlare di autonomia della regione con l'immigrazione come tema principale, sostenendo che in Italia vi siano troppi stranieri.

E' così che la Lega Nord organizò il referendum nell'ottobre 2017 (tre settimane dopo il referendum della Catalogna) per chiedere alla popolazione del Veneto e della Lombardia se volevano più autonomia. La maggioranza degli abitanti votò a favore dell'autonomia (90% dei voti).

Per avere più informazioni, dai un'occhiata a questo articolo:

Corsica

Corsica in cifre: 0,5% della popolazione della Francia, 0,4% del PIL francese, 56,5% dei voti in mano alla coalizione nazionalista (elezioni territoriali dicembre 2017).

L'isola francese ha più di 350.000 abitanti e non ha mai nascosto il suo desiderio di autonomia o indipendenza. Nel dicembre 2017, la coalizione nazionalista Pè a Corsica vinse il 56,5% dei voti nelle elezioni territoriali.

Indipendenza con le armi

Per la prima volta, nel 1753 l'isola cercò di dichiarare la sua indipendenza da Genova, non avendo alcun esito. Riuscì solamente ad avere un blocco come ritorsione. Alla fine, la Corsica fu annessa alla Francia (1768), ma continuarono comunque i problemi.

Gli avvenimenti di Aleria (agosto 1975) segna l'inizio della radicalizzazione terrrorista dei movimenti nazionalisti corsi. Gli attacchi cominciarono ad essere organizzati in parallelo alla nascita del Fronte di Liberazione Nazionale Corso (FLNC) nell'anno 1976. Nel giugno 2014 il FLNC annunciò ufficialmente che avrebbe abbandonato le armi

I partiti nazionalisti della Corsica hanno formato una coalizione chiamata Pè a Corisca che vuole più autonomia per l'isola. Questo movimento autonomista fu creato nel 2015 da Gilles Simeoni. Il leader è stato nominato dal consiglio esecutivo della Corsica dopo la sua vittoria elettorale nel 2015.

Grande esito dei nazionalisti

La coalizione vinse le elezioni legislative francesi e conseguì che tre membri del Pè a Corsica entrassero nell'Assemblea Nazionale Francese. 

Ma questo non è tutto. Nel dicembre 2017, Pè a Corsica vinse le elezioni territoriali con il 56,5% dei voti riaffermando così la sua presenza nell'Assemblea Corsa. Jean-Guy Talamoni, presidente de la assemblea, chiese a Parigi l'apertura delle negoziazioni e minacciò di organizzare “manifestazioni” e “visitare le capitali d'Europa” se Parigi avesse negato la democrazia.

Manifestazione in Corsica
Una Manifestazione Indipendentista in Corsica

Paese Basco

Il Paese Basco in cifre: 5% della popolazione spagnola, 20% del PIL della Spagna. 16 % di supporto all'indipendenza (Deustobarómetro 2017).

Anche se la situazione si è tranquillizzata negli ultimi anni, il sentimento favorevole all'indipendenza di questo territorio di 2.2 milioni di abitanti non è sparito. Nel 1512 Navarra si unì al Regno di Castiglia e León.

Non fu fino alla fine del XIX secolo in cui sorse il movimento indipendentista basco che si oppose alla creazione di uno stato spagnolo centralizzato. Il partito politico EAJ-PNV fu creato da Sabino Arana Goiri, che ora si considera il fondatore del nazionalismo basco per difendere le idee indipendentiste.

Il marchio del terrorismo

La regione spagnola ottenne una prima forma di autonomia nel 1936 grazie alla richiesta dell'EAJ-PNV che governò il primo governo basco. Poi arrivò la Guerra Civile Spagnola e la dittatura di Franco che pesò sulla Spagna fino alla sua morte (1975). I nazionalisti baschi si organizzarono durante la dittatura formando nel 1959 un gruppo terrorista conosciuto come ETA (“Euskadi Ta Askatasuna”).

Il Paese Basco entrò in un'epoca molto buia della sua storia. Fino all'annuncio ufficiale della fine del gruppo armato nel 2011, l'ETA commise più di 800 assassinii. L'organizzazione fu considerata un gruppo terrorista dall'Unione Europea nel 2010.

Ad oggi, i baschi combattono solo politicamente per raggiungere l'indipendenza. L'attuale governo basco è in mano al Partito Nazionalista Basco (chiamato PNV) e al Partito Socialista Basco.

Il conflitto catalano provoca tensione

I nazionalisti del Paese Basco non vogliono l'indipendenza perché hanno un gran grado di autonomia (la maggiore della Spagna). Il Governo Basco può raccogliere e gestire le proprie imposte, ma gestire anche l'educazione, la sanità, la polizia, ecc.

Il Paese Basco è in una buona posizione perché il governo Rajoy ha avuto bisogno del suo appoggio per mantenere il potere. Senza dubbio il conflitto catalano ha risvegliato le vecchie tensioni tra il Paese Basco e la Spagna. Il partito nazionalista basco denunciò la violenza della polizia del 1 ottobre 2017 durante il referendum catalano. I cinque deputati del PNV hanno annunciato che non voteranno a favore del bilancio generale dello Stato di Rajoy nel 2018 vista la situazione.

La bandiera del Paese Basco
La bandiera basca
Un riassunto delle situazioni nelle diverse regioni europee

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