Pur essendo un Paese con un passato glorioso, la penisola italiana ha avuto una forte tensione territoriale durante la sua storia. Fu un Paese diviso per molto tempo con ducati e principati rivali. Solo dal 1861 ottenne l’unificazione, portandola ad essere la nazione che oggi tutti conosciamo. Se analizziamo la sua storia non sorprende che alcune regioni italiane vogliano avere nuovamente il controllo del proprio destino. Questo è il caso del Veneto e della Lombardia.
Storia della Regione
Il Veneto fu per 1000 anni un Paese indipendente e fu conquistato da Napoleone Bonaparte nel 1797 insieme alla Lombardia. Infatti, le due regioni si raggrupparono formando il Regno Lombardo-Veneto e furono cedute all'Austria.
Queste due regioni iniziarono una guerra contro l’Impero Austriaco negli anni 1848 e 1849 ma la situazione non cambiò e il Veneto e la Lombardia rimasero sotto la dominazione austriaca.
Alcuni anni dopo iniziò il processo di unificazione italiana che finì il 17 marzo 1861, giorno della proclamazione del Regno d’Italia. Il Veneto iniziò a far parte del nuovo stato solo nel 1866 dopo un referendum in cui il popolo votò a favore dell’unificazione.
Il Nord Italia è sempre stato una zona agricola ma negli anni ‘70 iniziò un importante processo di industrializzazione. Questo implicò un movimento migratorio del Sud verso il Nord, motivato da una promessa di lavoro reale.
Indipendenza nelle Regioni
Il nazionalismo Veneto e Lombardo si basa su un motivo economico. Sono due delle regioni più ricche d’Italia e contribuiscono al 30% del PIL del Paese.
La Lega Nord è un partito politico che guida la richiesta d’indipendenza, la sua opposizione lo considera populista e xenofobo. Il suo creatore, Umberto Bossi, fece la proposta de unire le diverse leghe nord d’Italia (Piemonte, Veneto e Lombardia) in un solo partito nel 1989.
Dalla sua nascita, la Lega Nord ha continuato ad ottenere risultati elettorali basando i suoi discorsi sul desiderio d’indipendenza come alternativa al mondo corrotto della politica di Roma.
Ma nel 2012 Umberto Bossi e la sua cerchia furono investigati per appropriazione indebita di fondi pubblici, per cui il leader storico arrivò a dimettersi.
Dopo queste importanti dimissioni, Matteo Salvini ridisegnò il partito. L’indipendenza che il partito proponeva all'inizio si trasformò gradualmente in un discorso federalista.
La Lega Nord è un partito di destra molto ferreo con le politiche migratorie extracomunitarie ed è diventato un partito a livello statale italiano per raggiungere un elettorato più grande.
Vediamo le percentuali di voto a livello generale in Italia: nel 2015 vinse un 13% dei voti nelle elezioni regionali mentre in quelle legislative del 2013, il partito si aggiudicò solo un 4% dei voti.
Il sostegno della Lega Nord nelle sue regioni di origine è molto più elevato: 60% nella popolazione del Veneto e un 40% in quella della Lombardia.
Situazione Attuale
Al giorno d’oggi il Veneto e la Lombardia sono diretti da membri della Lega Nord: Luca Zaia e Roberto Maroni.
Le domande del referendum indetto in Veneto e Lombardia, il giorno 22 ottobre 2017 furono: “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?” e “Vuoi che la tua regione intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato forme speciali di autonomia, secondo l’articolo 116 della Costituzione?” (ridotta).
Approssimativamente il 90% delle persone votarono a favore dell’autonomia..
Il referendum non menziona l’indipendenza. I presidenti delle regioni reclamano più autonomia per infrastrutture, sanità ed educazione. Questa possibilità è contemplata nella Costituzione Italiana e tale autonomia non genera problemi con la Legge Italiana a differenza della situazione in Catalogna.
La richiesta di autonomia in sicurezza e immigrazione richiederebbe una modificazione della Costituzione poiché questi poteri sono riservati allo Stato.
La Lega Nord ha ricevuto appoggio da due partiti per realizzare questo referendum: Forza Italia con a capo Silvio Berlusconi e il Movimento Cinque-Stelle.
Nei sondaggi realizzati nell'anno 2013 si evince un chiaro desiderio di indipendenza nel 56% della popolazione Veneta. L’indipendentismo sta aumentando molto, dovuto alla crescita dell’immigrazione in Italia. La domanda è: la Lega Nord tornerà alle sue radici indipendentiste?
Posizione in Relazione al Conflitto Catalano
C’è poca similitudine tra la situazione Catalana e quella del Nord Italia. Il Ministero degli Affari Esteri dichiarò che "non riconosceva" la dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna. Se vuoi dei chiarimenti sul tema catalano, questo articolo ti chiarirà le idee!
- Le Chiavi del Referendum Catalano Le chiavi per l'aumento dell'Indipendenza in Catalogna
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, un membro del partito di destra, ha mostrato la sua opposizione nel modo in cui la Spagna ha trattato i separatisti catalani.
Denunciò la violenza della polizia spagnola e spiegò che il Paese aveva perso la Catalogna dal momento in cui aveva usato i bastoni. Aggiunse anche che era “la peggior parte della storia spagnola dopo il franchismo”.
Nonostante tutto, gli autonomisti italiani enfatizzano la differenza della loro strategia con quella catalana. A differenza del referendum catalano, quello del Nord Italia viene riconosciuto dalla Costituzione Italiana e vogliono più autonomia al posto dell’indipendenza.