Il campione del sondaggio
Hanno partecipato al sondaggio 850 persone di 26 nazionalità differenti, che vivono da almeno 3 mesi a Barcellona. Sono 308 italiani, 204 francesi, 88 tedeschi, 59 russi, 40 danesi, 34 argentini, 28 polacchi e 89 persone di altre 19 nazionalità.
Il sondaggio contiene un totale di 20 domande, e nei prossimi articoli analizzeremo l'accoglienza dei catalani, quello che maggiormente piace di Barcellona, le opinioni sul referendum d'indipendenza, le competenze linguistiche e l'nteresse per la lingua catalana.
Domande a risposte libere
Gli intervistati hanno commentato tutto ciò che non amano di Barcellona in un testo libero nel quale citano uno, due o tre aspetti negativi. Nessuno ne cita più di tre, e la media è di 2.1. Per valorizzare i risultati abbiamo evitato di dare all'intervistato una lista chiusa di risposte predefinite.
Siamo arrivati a una categorizzazione di risposte e il 99% di queste si riassumono in 9 fattori negativi della città, che vengono elencati lungo l'articolo.
Non sono state considerate valide risposte come “Mi piace tutto” o “Non mi piace nulla”. Sono state contabilizzate un totale di 646 risposte valide. A seconda del paese d'origine, le risposte valide sono: Italia (242), Francia (164), Germania (72), Russia (50), Danimarca (36), Argentina (28) e Polonia (22). Non abbiamo tenuto conto delle risposte di nazionalità che non arrivavano a più di 20.
Riassunto dei risultati
Di seguito, analizziamo per ordine d'importanza i 9 fattori commentati..
Primo fattore (34%): il turismo di massa a Barcellona in 3 passi
L'aspetto negativo maggiormente commentato è stato il turismo di massa. Uno su tre degli stranieri (34 %) che vivono nella città affermano che Barcellona ha un turismo massivo che a loro non piace .
È stato scritto molto riguardo il turismo massivo di Barcellona, e questo è il primo sondaggio d'opinione sugli stranieri che vivono a Barcellona. Questo gruppo rappresenta un tipo di osservatore esterno giornaliero della città, e la sua visione può essere più obiettiva rispetto a quella autocelebrativa dei barcellonesi.
Nella infografica al termine dell'articolo si può osservare che i più infastiditi da questo fattore sono i Polacchi (54%) e i Tedeschi (38%), e quelli meno sono invece gli Argentini (25%) e i Russi (26%).
I commenti più significativi sono:
“Turismo di massa eccessivo” / “Troppo turismo tutto l'anno” / "La vendita della ‘marca BCN brand’ ha trasformato la città in un parco a tema” / “Molti turisti. Molti promotori turistici” / “I turisti che arrivano si comportano come se la città fosse loro”, / “Il comportamento dei turisti”
Analizziamo il problema in tre passi: i dati, il problema e le soluzioni.
1. I dati.
Barcellona ha meno di 1,6 milioni di abitanti e ora sta ricevendo più di 8 milioni di turisti l'anno. La crescita è stata notevole: 1,7 milioni nel 1990, 3,1 milioni nel 2000, 6,3 milioni (2006) e più di 8 milioni (2013).
È la quarta città più visitata d' Europa, dopo Londra, Parigi e Roma. È il porto leader per le crociere del continente e del Mediterraneo. Si calcola che la ricchezza prodotta dal turismo a Barcellona è equivalente a un 20% del suo PIL.
2. Il problema
È un problema che riguarda la sostenibilità del turismo e la qualità della vita dei cittadini. La crescita turistica degli ultimi anni ha trasformato zone come la Barceloneta, le Rambla, i dintorni della Sagrada Familia e il Parc Güell.
La tensione fra gli abitanti e il turismo massivo ha preso forma nei seguenti aspetti:
- La sostituzione del tessuto commerciale del quartiere con negozi di souvenir, bar e ristoranti.
- La crescita del prezzo degli alloggi dovuta agli investimenti stranieri, e la crescita del numero di alloggi destinati a uso turistico.
- I fastidi creati agli abitanti a causa dei rumori, del traffico e dei comportamenti di alcuni turisti.
- il conseguente esodo della popolazione.
3. Una soluzione
È da tempo che le autorità locali stanno tentando nuove vie per mitigare gli effetti del turismo massivo. Le politiche attuali sono orientate a regolare l'offerta degli alloggiamenti.
L'anno 2005 si smise di concedere licenze per appartamenti turistici nel centro storico, e lo scorso luglio 2015 è stata sospesa la concessione di tutte le licenze di affitto come primo passo verso quella che dovrebbe essere la creazione di un piano di regolamento del settore.
Lo scorso 23 febbraio 2016 è stato presentato un abbozzo del Piano Speciale Urbanistico d'Affitti Turistici (PEUAT) che regola tutti gli alloggiamenti (hotel, pensioni, ostelli, appartamenti turistici e alberghi) e gestisce questo impatto sui quartieri della città. Si riporta un dato: 73 quartieri della città superano di 6,4 le camere turistiche previste per ogni 100 abitanti.
Questo piano è la partenza basica dell'amministrazione per tentare di organizzare il modello turistico della città, e si divide su due linee d'azione:
- Si vuole diminuire l'offerta di alloggi nel centro della città, mantenerla tale nella corona che la circonda, e aumentarla in maniera sostenuta nel resto della metropoli.
- I nuovi appartamenti turistici non potranno sostituire nessun alloggio che avesse un effettivo uso residenziale prima della sospensione delle licenze il passato 1 Luglio 2015.
Il comune vuole incoraggiare la condivisione equa dei benefici del turismo per tutte le parti della città, e cercare di purificare le aree attualmente sotto grande pressione ambientale e sociale.
Altre soluzioni?
Abbiamo molti anni d'esperienza nel campo del turismo, e sappiamo che molti di coloro che vengono a visitare la città sono interessati alla Barcellona più autentica e meno turistica.
New York ha ideato una campagna chiamata Quartiere x Quartiere. Nella città più visitata d'America fu creata nel 2013 questa campagna per mettere in rilievo l'ampia offerta dei cinque quartieri di New York aldilà della grande mela. Grazie a questa, riuscirono ad aumentare la quantità dei visitatori, e a generare un'attività economica fuori dai luoghi tradizonali.
A Barcellona sono state attuate alcune iniziative isolate su questa linea. Nel distretto di Horta Guinardó un'associazione locale ha sviluppato 10 percorsi riferiti agli aspetti storici, paesaggistici ed etnografici della zona. Il materiale è pubblicato nella pagina web del Comune ma è disponibile solo in catalano!?. Occorre una volontà politica per universalizzare l'iniziativa ai diversi quartieri periferici della città e per promuovere le proposte ad un pubblico più ampio.
Secondo Fattore (26%): Il carattere locale
Il 26% degli intervistati ha citato il carattere freddo e chiuso dei locali, ma un buon 80% considera il ricevimento catalano tra il buono e l'eccellente. Nel prossimo articolo, analizzeremo le risposte a questa domanda: Qual è la cosa che più ti piace di Barcellona?.
Alcuni commenti sono:
"Dal principio, trovai un ricevimento fantastico (anche se inizialmente parlavo solo spagnolo). Carattere caldo e inclusivo" / "Persone relativamente chiuse, poco disposte ad accogliere i nuovi arrivati nelle loro cerchie di amici" / "Non ho avuto esperienze negative con i catalani" / “Cambia tantissimo. Alcuni catalani sono davvero ostili con i nuovi arrivati, e con i turisti" / "Andai a 15 anni in un collegio catalano, e fui accolta come una principessa!!" / "Persone coi volti segnati dalla preoccupazione e dalla tristezza"
Terzo fattore: l'Inquinamento
ll terzo fattore negativo che più è stato commentato è l'inquinamento. Pare che un 15% delle affermazioni facciano riferimento, in ordine d'importanza, all'inquinamento acustico, alla sporcizia delle strade e alla contaminazione dell'aria:
“Traffico e inquinamento” / “Chiasso” / “Vicini rumorosi” / “Inquinamento acustico” / “Eccessiva sporcizia nelle strade, e anche nei cestini dell'immondizia!”
Quelli che maggiormente si lamentano di questo fattore sono i Francesi (20%) e gli Italiani (16%) e quelli che, invece, lo citano meno sono i Polacchi (7%) e i Russi (5%).
Quarto fattore: l'Economia
I problemi economici compaiono solo nel 13% dei riferimenti:
“Condizioni di lavoro”, “Mancanza di lavoro”, “Povertà”, “Salari troppo bassi per i lavoratori, che sono trattati come immondizia”, “I salari”
Coloro che citano maggiormente questo fattore sono i Russi (20%) e i Polacchi (17%) e quelli che invece lo fanno meno sono i Francesi (14%) e i Tedeschi (9%). Sembra abbastanza logico che questo fatto venga maggiormente accusato da coloro che arrivano da paesi con reddito pro capite inferiore al nostro.
Secondo l'ultima inchiesta del 2015, svolta dal del Centro d'Investigazione Sociologica (CIS) le cause che davvero preoccupano gli spagnoli sono invece la disoccupazione (78,8%), la corruzione (43,7%) e l'economia (25%). In questo senso, sorprende il poco peso che ha l'economia nel campione di popolazione studiato.
Fattori Minoritari (citazioni tra il 5 e il 7%)
Gli aspetti negativi minoritari sono:
- Fattore 5: Insicurezza Cittadina (7%)
“Borseggiatori e ladri di biciclette” / “Zone pericolose” / “Le persone spesso subiscono rapine”
- Fattore 6: Problema Catalogna Spagna (6%)
"Catalanismo" / "Se parlo spagnolo, mi piacerebbe che ciò fosse rispettato" / "Nazionalismo"
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Fattore 7: Burocrazia (5%)
"Difficoltà con le faccende burocratiche” / “Procedure amministrative"
Fattori Residuali (citazioni dall'1 al 3%)
Gli aspetti negativi residuali sono:
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Fattore 8: Cibo (3%)
"Prodotti alimentari e supermercati"
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Fattore 9: Polizia (1%)
"La polizia si limita a osservare i problemi, senza risolverli."
Video di presentazione del sondaggio
Nel seguente video presentiamo in formato audiovisivio il sondaggio, e alcuni dei commenti lasciati dagli stranieri che vivono a Barcellona, ma che non hanno partecipato all'inchiesta. È stato girato il giorno 15 febbraio 2016 nei quartieri Raval, Gótico e Sant Antoni.
Spicca particolarmente l'opinione di una persona che vive a Ciutat Vella, dove le strade sono maggiormente strette e probabilmente più sporche rispetto a quelle di altri quartieri.
“Le persone sono un po' sporche.... Barcellona è una città che sa di marihuana e urina”
La maggioranza degli intervistati non commentano la sporcizia / inquinamento come fattore negativo della città (15% delle citazioni).
Sintesi comparativa a seconda del paese d'origine.
A proposito dell'indagine, e del campione di questo studio
Il sondaggio è stato realizzato tra il 1 giugno e il 31 dicembre 2015. L'88% degli intervistati ha utlizzato un questionario online e il 12% restante un modulo stampato.
Alcuni dei partecipanti vivono a Barcellona da più di tre mesi, ma la maggioranza è qui da più di due anni. Le percentuali sono: tra tre mesi e un anno (30%), tra uno e due anni (15%) e più di due anni (55%).
Le caratteristiche generali del campione sono:
- Età: 18 - 24 anni (18.04%), 25 - 34 anni (47.82%), 35+ anni (34.14%)
- Sesso: Donna (64.29%), Uomo (35.71%)
- Titolo di studio: Educazione secondaria (6.30%), Diplomato (19.37%), Universitario (53.03%), Laureato (21.31%)
Motivazioni dell'arrivo e progetti per il ritorno:
- Motivo del trasferimento a Barcellona. È molto variegato: Relazione personale (24 %); Svolgimento tirocinio (17%), Lavoro (17%), Viene a studiare (11%), Viene a cercare lavoro (10%), Altre motivazioni (21%).
- Intenzioni di permanenza nella città. Pochissimi desiderano andarsene: Voglio restare (61.19%), Non voglio restare (6.77%), Non lo so (21.89%), Mi piacerebbe ma non posso (10.16%).
Infografica riassuntiva dello studio
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